Kamworor, il record a Copenhagen

15 Settembre 2019

Il keniano porta il limite di mezza maratona a 58:01, di passaggio eguaglia il world best al 15° km e migliora quello al 20° km. 

di Marco Buccellato

Il record del mondo di mezza maratona, alla fine, l'ha scritto lassù, a 1" dal muro dei 58'. Dopo tre titoli mondiali sulla distanza, il primo dei quali proprio nella capitale danese poi a Cardiff e a Valencia, il 26enne keniano Geoffrey Kipsang Kamworor l'ha centrato oggi a Copenhagen, vinta in un magnifico 58:01, tempo corretto dopo che l'iniziale cifra pareva averlo portato due secondi più sotto, nel limbo dell'inesplorato. Una gara da incorniciare, aldilà del record mondiale (e dei world best di passaggio), per la strategia che l'ha portato a insidiare da vicino il limite precendente di 58:18, nelle proiezioni, a partire dal quinto chilometro, con un segmento di dieci chilometri in cui non ha lasciato dubbi sulla possibilità di centrare il primato. Curioso che Kamworor abbia tolto il record mondiale al connazionale Abraham Kiptum proprio nel giorno in cui quest'ultimo ha compiuto i trent'anni, e che Kamworor abbia vinto l'ultimo titolo iridato a Valencia, la stessa città dove un anno e mezzo più tardi Kiptum aveva stabilito il record di 58:18, togliendolo dopo otto stagioni all'eritreo Tadese (58:23).

ANCHE DUE 'WORLD BEST' - Nel dettaglio, il database ufficiali dei risultati riporta un passaggio di 13:53 dopo cinque chilometri, di 27:34 (!) al decimo, di 41:05 al quindicesimo, pareggiando la miglior prestazione mondiale dell'ugandese Cheptegei, che però corse la 'main distance', e di 55:00 al ventesimo, altro transito mostruoso inferiore di ben 18" al miglior crono di sempre, ottenuto da Kiptum nella gara-primato di Valencia. Tra il decimo e il quindicesimo chilometro, come detto, la radice quadrata del primato, con ritmo da 2:43/km. Ora, Kamworor è atteso alla 42 km di New York, vinta nel 2017 e onorata con un terzo posto lo scorso anno. Oggi, nella sua scia altri cinque africani (quattro keniani e un etiope) hanno chiuso sotto l'ora: il migliore del gruppetto, il dinoccolato Benard Ngeno in 59:16, che può vantare doppio personal best in due gare condite dal record mondiale (era anche a Valencia, sesto in 59:22).

Non è la prima volta, e naturalmente accade di frequente quando il record arriva da eventi su strada, che il protagonista di turni setacci i vertici statistici su più distanze contemporaneamente. Basti ricordare i quattro record mondiali della keniana Joyciline Jepkosgei nella mezza maratona di Praga del 2017 (all'epoca la IAAF riconosceva come record del mondo le prestazioni anche sui 10, 15 e 20 km), o ancora prima con le imprese di Mary Keitany a Ras Al-Khaymah e, ancora prima, di Paula Radcliffe a Chicago, quando vinse la maratona edizione 2002 nel tempo-record di 2h17:18, stabilendo nel contempo tre 'world best' ai 30, 35 e 40 chilometri. Sarebbe interessante, e il dato potrebbe anche essere diffuso, conoscere il passaggio di Kamworor alle dieci miglia, dove il crono migliore di sempre e di 44:24 e appartiene a Haile Gebrsilassie.

Sensazionale anche la gara donne, vinta dall'etiope Berhane Dibaba Adugna in 1h05:57 (con un progresso personale di un minuto e cinquanta secondi), che ne fa la 17esima podista a scendere sotto l'ora e sei minuti su percorso omologato. Transiti: 15:48 al quinto km, 31:15 al decimo, 46:55 al quindicesimo, ancora in compagnia delle due keniane Evaline Chirchir e Dorcas Jepchirchir Tuitoek e della connazionale Megertu Alemu, classificate all'arrivo in quest'ordine dal secondo al quarto posto.

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File allegati:
- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE


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